Testo della Bolla "Cum Nulla", del 7 ottobre 1452

Nicolò Vescovo, Servo dei Servi di Dio. A perpetuo ricordo dell’evento.

Non potendo organizzare, senza l’autorizzazione del Sommo Pontefice, alcun gruppo di fedeli, sotto qualsiasi forma di religione, e affinché i gruppi delle religiose vergini, vedove, beghine, mantellate, o altre particolari simili, che vivono sotto il titolo e la protezione dell’Ordine della beata Vergine Maria del Monte Carmelo, o che in futuro si offriranno [di vivere], non sembrino vivere senza l’approvazione dell’autorità apostolica, Noi, per il tenore delle presenti lettere, decretiamo che sulla recezione, modo di vivere, ammissione e protezione delle suddette il predetto Ordine e il maestro generale del medesimo e i priori provinciali godono e usufruiscono degli stessi e identici privilegi concessi agli Ordini dei Predicatori e degli Eremiti di S.Agostino; purché le predette vergini, vedove, beghine e mantellate, vivano in continenza e onestamente, facciano i digiuni e compiano ogni altra cosa come fanno e osservano, secondo i loro ordinamenti e statuti, le vergini, beghine e mantellate dei detti Ordini, le quali vivono in continenza e onestà.

Che nessuno perciò osi infrangere o contravvenire a questa nostra costituzione. Ma se alcuno presumesse di contravvenirvi, sappia che incorrerà nella collera di Dio onnipotente e dei suoi santi apostoli Pietro e Paolo.

Dato in Roma in San Pietro nell’anno millequattrocentocinquantadue dell’Incarnazione di nostro Signore, nel settimo giorno di ottobre, nel sesto anno del nostro Pontificato.

 

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